La costruzione del nuovo forte, iniziata nel 1834, per volere di Re Carlo Alberto di Savoia, risultò una fortezza dalle misure imponenti, capace di accogliere 1800 soldati, 60 animali e 45 pezzi di artiglieria. Dal 1862 divenne un carcere per i garibaldini, poi dei detenuti comuni e quindi dei prigionieri austriaci. L’ evoluzione tecnologica dell’artiglieria rese obsolete le fortificazioni e nel 1880 si dotarono di nuove batterie dei cannoni Krupp.
Nel 1940 il Forte di Vinadio venne inglobato nel Vallo Alpino, il sistema difensivo della frontiera alpina. Il 9 dicembre 1943 fu sede della battaglia tra partigiani e truppe nazifasciste. Il 25 aprile del 1945 le truppe tedesche abbandonarono il Forte e fecero esplodere la sua polveriera. Fu occupato dei partigiani fino all’ arrivo delle truppe francesi.
Il forte dopo un totale abbandono, negli anni ‘80 con il Demanio, il Comune di Vinadio divenuto prima gestore e poi dal 2016 proprietario del bene, ha iniziato l’azione di recupero. Oggi il Comune gestisce il Forte e per la sua valorizzazione culturale opera unitamente alla fondazione Artea, partecipata della Regione Piemonte.
Lo squarcio creato nel 1926 per realizzare della strada statale segna un’interruzione di continuità fisica del complesso. Lo spazio espositivo della parte alta ospita il percorso multimediale permanente “Montagna in movimento” e le postazioni di realtà virtuale “Vinadio Virtual Reality” e gli itinerari Family&Kids Friendly . Il Forte nella sua parte bassa è sede di manifestazioni culturali, musicali e sportive, registrando un grande afflusso turistico.